Stephan Spicher. Elementals – Elementi di natura

Elementals – blooming and fading, 2017 – Tecnica mista su tela, 80 x 100 cm © Philipp Klemm

Dal 26 maggio al 14 luglio 2019 il Museo Casa Rusca dedica una mostra all’artista Stephan Spicher, presentando una selezione di opere pittoriche recenti. L’esposizione, dal titolo Elementals – Elementi di natura, s’inserisce nel solco del progetto Locarno Arte, giunto al settimo appuntamento, volto a mettere in evidenza le ricerche espressive di artisti del territorio e a offrire loro una meritevole valorizzazione a livello museale.

Anche questa primavera Casa Rusca affianca alla sua principale esposizione di respiro internazionale un nuovo appuntamento di Locarno Arte, secondo l’intento della Città di arricchire costantemente la propria offerta culturale.
Da quattro anni l’iniziativa Locarno Arte s’impegna a presentare forme svariate di espressione artistica alternando linguaggi, tecniche, poetiche e visioni. Casa Rusca è lieta di accogliere proposte creative originali, caratterizzate dalla freschezza dell’ispirazione e da un’alta qualità esecutiva.

Stephan Spicher (*1950), artista di origini basilesi ma con stretti contatti con il Ticino, s’inserisce pienamente nella visione del progetto locarnese. Attivo sin dagli anni Ottanta sia in Svizzera sia all’estero, a Casa Rusca propone un’accurata selezione di suoi dipinti recenti realizzati tra il 2017 e il 2019, sia su tela sia su carta.

Il percorso espositivo accompagna il visitatore in un crescendo di colori e di linee, in un processo di crescita, sviluppo, ma anche di attenuazione e dissolvenza, di fioritura e di appassimento, come il titolo della serie di opere in mostra, elementals – blooming and fading, già indica in maniera chiara.

La natura e i suoi processi vitali sono i protagonisti della mostra, attraverso una rappresentazione vicina all’estetica dell’Estremo Oriente, in particolare il Giappone. Gli eleganti lavori esposti evocano pertanto un mondo lontano, ma nello stesso tempo avvicinano il pubblico al territorio, poiché le rappresentazioni di elementi naturali affrancano le loro radici nell’amore di Spicher per la natura della Vallemaggia, dove egli si reca sin dall’adolescenza con il padre geologo.

Elementals si pone come un’occasione importante per apprezzare i raffinati esiti pittorici dell’artista.

Biografia

Stephan Spicher nasce a Basilea il 27 novembre 1950.

Dal 1969 al 1976 frequenta l’Allgemeine Gewerbeschule a Basilea e completa i suoi studi con un apprendistato presso il pittore italiano Beppe Assenza.

Le prime partecipazioni a mostre collettive risalgono agli anni Settanta, mentre dal 1981 Spicher espone anche individualmente, sia in Svizzera sia all’estero.
A Berlino, nel 1982, realizza i suoi primi lavori in bianco e nero, che sviluppa in una serie alla quale lavora anche durante i suoi soggiorni nella Svizzera italiana. In Ticino l’artista ha trascorso parte della sua infanzia, scoprendo il suo amore per la natura. Questa passione lo spinge a utilizzare pigmenti naturali, cenere e gesso.

Negli anni Ottanta compie diversi viaggi di studio in Italia, in Russia, a New York e per la prima volta in Giappone e a Taiwan, sostenuto dalla Fondazione svizzera per la cultura Pro Helvetia. Qui sviluppa il confronto con la cultura e la mentalità dell’Estremo Oriente, che rimarrà una costante durante tutta la sua carriera artistica.

Nel 1987 stabilisce il suo atelier a Oberwil (Basilea Campagna) e si concentra sullo studio della cromatografia e su opere composte da sezioni intercambiabili tra loro, influenzato dalla tradizione pittorica giapponese.

Nel 1990 soggiorna di nuovo negli Stati Uniti e l’anno successivo a San Pietroburgo. Dopo aver esposto a Basilea, Zugo e in Ticino trascorre nel 1992 un periodo di studio a Bali, dove tornerà sei anni dopo. In Indonesia sviluppa la tecnica dell’acquerello.
Il successivo viaggio in America Latina ispira i lavori intitolati Space and Counterspace.

Dal 1996 Spicher accentua le linee all’interno delle sue opere, secondo il concetto Eternal Line, da lui formulato. Presenta i primi lavori che includono l’utilizzo dello zinco e sperimenta svariati usi del colore, nonché specifiche interpretazioni della luce e il rapporto con l’architettura.

Nei primi anni Duemila realizza lavori su alluminio e partecipa al progetto culturale- antropologico “Crossing Lines”, organizzato dal Museum der Kulturen di Basilea, in collaborazione con l’artista indonesiana Made Wianta.

Dal 2003 lavora alla serie Blossom, dove abbandona la predominanza delle linee per delle superfici di colore più estese ispirate all’energia delle piante. Da questa serie vengono selezionate nel 2007 delle opere di grande formato per una mostra allo State Russian Museum di San Pietroburgo.

In questo periodo s’impegna a incrementare ulteriormente i suoi rapporti con il mondo dell’arte in Asia: espone pertanto più volte in Giappone.

Negli ultimi anni Spicher ha presentato i suoi lavori di nuovo in Russia, in Germania e in Giappone.

L’artista vive e lavora tra Maggia e Basilea.