Meng Yan. Ritratti

Vincent van Gogh, 2009 – Olio su tela, 200 x 200 cm © Meng Haodong

Il progetto Locarno Arte di Casa Rusca trova questa estate un ampliamento del suo raggio di azione estendendo l’area geografica d’indagine. Per la prima volta una rassegna sarà dedicata a uno dei maggiori protagonisti della scena artistica cinese e del mondo asiatico. Dal 4 agosto al 15 settembre 2019 il Museo dedica una mostra a Meng Yan, presentando una selezione di suoi ritratti di grande intensità.

Il programma Locarno Arte nella sua versione estiva diventa “International”, portando a Casa Rusca un protagonista della scena artistica cinese e non solo. Sin dal 2015 l’iniziativa pone la sua attenzione sulle molteplici forme di espressione artistiche attuali, selezionando quelle che si contraddistinguono grazie a vivacità creativa e proprietà di esecuzione. Con Locarno Arte International la ricerca si amplia e mira a proporre al pubblico produzioni di respiro internazionale meritevoli di una considerazione museale anche alle nostre latitudini.

Il Museo Casa Rusca è pertanto lieto di accogliere le opere di Meng Yan (*1971), artista attivo a Shanghai sin dagli anni Novanta, presentando una selezione di ritratti di personaggi noti, soprattutto del mondo dell’arte, eseguiti nell’arco degli ultimi dieci anni.

Il pubblico potrà scoprire lo sguardo di Meng Yan sui volti di grandi personalità soprattutto del Novecento e del panorama artistico attuale. L’unica eccezione viene compiuta con il vibrante ritratto di Vincent van Gogh del 2009. Un allucinante Salvador Dalì, un iconico Andy Warhol, una misteriosa Marlene Dumas, un intenso Alberto Giacometti accoglieranno il visitatore – unitamente ad altre importanti personalità – in un’atmosfera di grande suggestione, data anche la predominanza di colori legati alla scala dei grigi. Meng Yan ha adottato queste tonalità frequentemente a partire dall’inizio degli anni Duemila, quando egli declina il suo stile verso una connotazione più drammatica a seguito di eventi che hanno segnato nel profondo la sua persona.

Nonostante gli spazi sotterranei del Museo ospiteranno soprattutto ritratti di artisti, non mancherà un’accurata selezione di dipinti che raffigurano Mao Zedong, fondamentale soggetto che ha accompagnato e accompagna tuttora Meng Yan nel suo percorso artistico. Difatti Casa Rusca presenta ritratti di Mao eseguiti dal 2008 a oggi, che tracciano il profilo del personaggio politico dagli anni della giovinezza all’età matura.

La ritrattistica di Meng Yan si pone dunque come proposta imperdibile per il pubblico di Casa Rusca, che avrà l’opportunità di confrontarsi con l’energia di un interprete desideroso d’indagare le personalità che hanno lasciato e stanno lasciando un segno nella nostra società.

 

Biografia

Meng Yan nasce il 30 agosto 1971 nelle campagne della contea di Peixian, provincia di Jiangsu, durante gli anni della Rivoluzione culturale, da una madre già cinquantenne e un padre insegnante, che per primo lo indirizza alla pittura.

Intraprende pertanto studi artistici alla Scuola Normale di Xuzhou, diplomandosi nel 1990. Lo stesso anno inizia a insegnare arte nella scuola per i figli di minatori delle miniere di carbone di Yian, per poi dover seguire un periodo forzato di rieducazione al lavoro, come tutti i coetanei laureati nel periodo immediatamente successivo agli eventi dell’estate 1989 di Piazza Tienanmen a Pechino.

Nell’estate del 1991 si trasferisce nel villaggio per artisti del parco Yuanmingyuan a Pechino alla ricerca di nuovi stimoli, ma le condizioni nel villaggio a quel tempo sono molto precarie e decide così di ritirarsi e riflettere su un nuovo indirizzo artistico da seguire.
Nel tempo libero e con un intento commerciale inizia a dipingere figure femminili, paesaggi e fiori. Tra il 1998 e il 1999 studia la tecnica della pittura a olio presso l’Accademia Centrale delle Belle Arti di Pechino.

Nel 2001 decide di trasferirsi a Shanghai. La morte del padre e quella di un caro amico, nel 2003, scatenano in lui una forte depressione, dalla quale scaturisce un cambiamento drammatico del suo stile pittorico. Nel 2007 s’installa in uno studio spazioso, di oltre 500 metri quadrati, in una zona industriale dismessa di Shanghai, dove porta avanti alcuni progetti di grandi dimensioni. Trova così un nuovo impulso che gli permette di sviluppare e affinare uno stile e una tecnica pittorica molto personale, che diventano nel tempo il suo tratto distintivo.

Tra i suoi lavori monumentali più significativi, eseguiti sull’arco di alcuni anni, vanno ricordate L’Ultima Cena, La Divina Commedia e Fonte di Crisi. Con queste opere l’artista vuole rompere con il pensiero tradizionale e rivisitare sotto una luce diversa temi legati alla società, alla politica, alla religione, alla filosofia, all’ambiente e alla natura umana.

Nel 2015 entra per la prima volta in contatto con l’Europa, nell’ambito di un programma per artisti internazionali in residenza a Ghiffa. L’anno successivo espone per la prima volta in Svizzera, a Massagno, un gruppo di opere della serie Happiness.

Attualmente l’artista vive e lavora a Shanghai.