I rapporti con il contesto culturale, nelle carte dell’Archivio Italo Valenti e dell’Archivio Sergio Grandini
Mi trovai per la prima volta davanti alla pittura di Italo Valenti, al suo mondo trattenuto su una soglia di stupita attenzione […] Quella visione incantata, di una gracilità stenta e di un’ingenuità giocata fino al limite dell’assurdo, sembrava richiamare con sottile ironia ai triangoli, ai cerchi e ai quadrilateri sbilenchi dei nostri primi quaderni, colorati di sogni. (Dante Isella)
Le carte dell’Archivio Italo Valenti a Mendrisio e del fondo della famiglia di Sergio Grandini a Lugano, oltre alla bibliografia specifica e critica sull’artista, permettono di tracciare il profilo dei rapporti di conoscenza e, in taluni casi, di amicizia, che il pittore italiano (1912-1995) insediatosi nel Locarnese intrattenne nei vari periodi della sua vita con le personalità e gli intellettuali dell’epoca. Di particolare interesse è la documentazione inedita relativa agli ultimi decenni “ticinesi”, decisamente produttivi sul piano della creazione artistica e dell’accrescimento dei contatti umani, anche in ambito culturale. La relazione sul tema di Stefano Vassere, direttore delle Biblioteche cantonali, è preceduta dall’intervento di Veronica Provenzale, storica dell’arte e curatrice della mostra “Corrispondenze” presso il Museo Casa Rusca, volto a introdurre la figura e il percorso di Italo Valenti. Modera la serata Stefano Codiroli, Biblioteca cantonale di Locarno.