Il Libro blu di Olga Fröbe-Kapteyn: visita guidata alla mostra

Il Libro blu di Olga Fröbe-Kapteyn: visita guidata alla mostra Olga Fröbe-Kapteyn: artista-ricercatrice (italiano), a cura di Riccardo Bernardini e Fabio Merlini, nell’ambito della Eranos Tagung 2024, L’epoca della coscienza spaesata. Incertezze del tempo e ansia del futuro.

In occasione delle Giornate europee del patrimonio.

Nel caso di Carl Gustav Jung, che fu tra i principali ispiratori dei Convegni di Eranos, la pubblicazione del Liber Novus o Il Libro rosso, nonché ancora più recentemente de L’arte di C.G. Jung e dei suoi Libri neri, ha contribuito a evidenziare ulteriormente la congiunzione tra il suo personale percorso di vita, il suo mondo immaginativo e la costruzione del suo pensiero scientifico. Mentre, finora, alcune allusioni di Olga Fröbe-Kapteyn, l’ideatrice dei simposi di Eranos, sul legame tra vita e opera sono risultate meno comprensibili. Scriveva, per esempio: “Vogliate perdonarmi se parlo per immagini! È in questo modo che la mia mente lavora.” E ancora: “La storia di Eranos può essere ritrovata in un libro non scritto, che io spesso sfoglio, leggo, esamino e confronto – osservo anche le immagini, dal momento che ce ne sono molte in questo libro –, e ricerco le connessioni che formano il tutto in modo significativo e unificante. La figura complessiva, il modello che diviene visibile, è così attorcigliata e intrecciata con il modello della mia vita che è davvero difficile separarli.” Le parole di Olga Fröbe-Kapteyn si chiariscono, oggi, alla luce dell’inedita antologia delle sue opere d’arte, che rubrichiamo sotto il nome di “Libro blu”, riconducibile a due stili e periodi ben precisi. La prima fase è inerente a una serie di 127 “Tavole di meditazione”, dipinte tra il 1926 e il 1934: queste immagini si esprimono attraverso un rigore geometrico, rifuggendo da ogni naturalismo delle forme e da una scelta di colori prevalentemente freddi, in cui è presente un contrasto cromatico di base tra il nero (ombra, negativo, morte) e l’oro (luce, positivo, vita) su uno sfondo blu. La pratica artistica di Olga Fröbe-Kapteyn cambiò gradualmente a partire dai primi anni Trenta. In seguito all’approfondimento della Psicologia Analitica e al rapporto con Jung, la sua produzione si orientò infatti sempre più verso uno stile figurativo che richiamava l’immaginazione attiva, a cui si possono ricondurre le opere del secondo periodo: una raccolta di 315 “Visioni”, disposte in 12 album rilegati in blu, disegnate tra il 1934 e il 1938. Sono gli anni cruciali dell’inizio dell’impresa culturale di Olga Fröbe-Kapteyn, del suo duraturo rapporto intellettuale con Jung e della ricerca di materiale iconografico, affidatole dallo stesso Jung, che portò alla creazione dell’Archivio di Eranos per la Ricerca sul Simbolismo. Convinta che “Le cose più profonde della vita umana […] possono essere espresse solo in immagini”, Olga Fröbe-Kapteyn documentò nel Libro Blu le forme immaginative di una soggettività creativa e indipendente, capace di tenere insieme le identità di donna, madre, studiosa, artista e spiritualista. Per la cura con cui è stato disegnato, raccolto e conservato, Olga Fröbe-Kapteyn forse sperava che il suo Libro Blu le sopravvivesse e permettesse alle generazioni che l’avrebbero seguita di riscoprirlo e farlo proprio, come una speciale attestazione di quell’infinita ricerca di sé, al tempo stesso personale e universale, che Jung avrebbe teorizzato con l’idea di “processo d’individuazione”.

È richiesta gentilmente la prenotazione all’indirizzo e-mail: iscrizione.eventoculturale@locarno.ch

Sabato 7 settembre, ore 16.30
Museo Casa Rusca, Locarno

Evento gratuito, prenotazione obbligatoria